Slideshow 侍- SakurAlberico - 侍 : 2012

giovedì 6 dicembre 2012

Get Up Stand Up -Bob Marley -with lyrics



Alzatevi, ribellatevi 
Ribellatevi per i vostri diritti 
Alzatevi, ribellatevi 
Ribellatevi per i vostri diritti 
Alzatevi, ribellatevi 
Ribellatevi per i vostri diritti 
Alzatevi, ribellatevi 
Non arrendetevi 
Predicatore, non raccontarmi 
Che il Paradiso è sottoterra 
So che non sai 
Quel che vale davvero la vita 
Non è tutto oro quel che luccica 
Metà della storia non è mai stata narrata 
Così ora che vedete la luce 
Ribellatevi per i vostri diritti 
Alzatevi, ribellatevi 
Ribellatevi per i vostri diritti 
Alzatevi, ribellatevi 
Ribellatevi per i vostri diritti 
Alzatevi, ribellatevi 
Ribellatevi per i vostri diritti 
Alzatevi, ribellatevi 
Non arrendetevi 
La maggior parte della gente pensa 
Che il Bene scenderà dal Cielo 
Porterà via ogni cosa 
E renderà tutti felici 
Ma se capiste quanto vale la vita 
Badereste alla vostra su questa terra 
E ora che avete visto la luce 
Ribellatevi per i vostri diritti 
Alzatevi, ribellatevi (Sì sì) 
Ribellatevi per i vostri diritti (Oh) 
Alzatevi, ribellatevi (Alzatevi, ribellatevi) 
Non arrendetevi (La vita è un vostro diritto) 
Alzatevi, ribellatevi (Quindi non possiamo arrenderci) 
Ribellatevi per i vostri diritti (Signore Signore) 
Alzatevi, ribellatevi (Il popolo continua a lottare) 
Non arrendetevi (Sì) 
Siamo esasperati dal vostro facile gioco ruffiano 
Morire e andare in Paradiso nel nome di Gesù 
Sappiamo e comprendiamo 
Che Dio Onnipotente è un uomo vivente 
Talvolta potete ingannare un po\'di gente 
Ma non potete ingannare tutto il popolo tutto il tempo 
E ora che abbiamo visto la luce (Cosa farete?) 
Noi ci ribelleremo per i nostri diritti 
Alzatevi, ribellatevi-Ribellatevi per i vostri diritti 
Alzatevi, ribellatevi-Ribellatevi per i vostri diritti 
Alzatevi, ribellatevi-Ribellatevi per i vostri diritti 
Alzatevi, ribellatevi 
Non arrendetevi 

sabato 1 dicembre 2012

Jeremy Soule - Sons of Skyrim FULL (with lyrics) corrected


Testo del Main Theme di Skyrim: The Sons of Skyrim

Testo Main Theme The Sons of Skyrim

Testo Main Theme The Sons of Skyrim

“Dovahkiin Dovahkiin


Naal ok zin los vahriin
wah dein vokul mahfaeraak ahst vaal
ahrk fin norok paal graan
fod nust hon zindro zaan
Dovahkiin fah hin kogaan mu draal


ahrk fin kel lost prodah
do ved viing ko fin krah
tol fod zeymah win kein meyz fundein
Alduin feyn do jun
kruziik vokun staadnau
voth aan bahlok wah diivon fin lein”
La cosa molto particolare è che il suono di queste parole di drago ricordano le seguenti parole inglesi:
“For the king! 

For the king! 
For the sake of Skyrim! 
For our life, for our home 
For Hrothgar’s blood 
For the Nords and for the Gods, 
For the sole single son 
Dovahkiin, our king, who’ll dawn with fire”
In realtà sembrerebbe che la vera traduzione dalla lingua draconica sia la seguente:
Dragonborn Dragonborn

by his honour is sworn
to keep evil forever at bay
and the fiercest foes rout
when they hear triumph’s shout
Dragonborn for your blessing we pray

and the scrolls have foretold
of black wings in the cold
that when brothers wage war come unfurled
Alduin bane of kings
ancient shadow unbound
with a hunger to swallow the world
che in italiano significano circa:
Dragonborn Dragonborn

dal suo onore è giurato
per tenere a bada il male per sempre
e i più feroci nemici verranno sbaragliati
quando sentiranno il grido di trionfo
Dragonborn, per la vostra benedizione preghiamo

e le pergamene hanno predetto
delle ali nere al freddo
che verranno spiegate durante la guerra dei fratelli
Alduin, rovina dei re,
antica ombra libera,
con la fame di inghiottire il mondo
The Sons of Skyrim

venerdì 26 ottobre 2012

Cose che nessuno sa di Alessandro D'Avenia

Ogni cosa è un colore "Bianca come il latte Rossa come il sangue"


Ogni cosa è un colore, il silenzio è bianco il bianco infatti è un colore che non sopporto,non ha confini,anzi il bianco non è neanche un colore non è niente,come il silenzio,silvia è azzurra come tutti gli amici veri,è una giusta,con lei puoi parlare di tutto,mi sa capire al volo,dev'essere stata un angelo nella vita precedente,Beatrice è Rosso,Come l'Amore è rosso,tempesta,uragano che ti spacca via,terremoto che fa crollare il corpo a pezzi,è la persono fatta apposta per me ed io per lei mi sono sempre chiesto perche amore esangue avessero lo stesso colore...adesso lo so

martedì 31 luglio 2012

Rossa come il sangue bianca come il latte- Alessandro d'Avenia


Rossa e bianca

Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini. Passare una notte in bianco, andare in bianco, alzare bandiera bianca, lasciare il foglio bianco, avere un capello bianco... Anzi, il bianco non è neanche un colore. Non è niente, come il silenzio. Un niente senza parole e senza musica. In silenzio: in bianco. Non so rimanere in silenzio o da solo, che è lo stesso. Mi viene un dolore poco sopra la pancia o dentro la pancia, non l'ho mai capito, da costringermi a inforcare il mio bat-cinquantino, ormai a pezzi e senza freni (quando mi deciderò a farlo riparare??), e girare a caso fissando negli occhi le ragazze che incontro per sapere che non sono solo. Se qualcuna mi guarda io esisto.
Ma perché sono così? Perdo il controllo. Non so stare solo. Ho bisogno di... manco io so di cosa. Che rabbia! Ho un iPod in compenso. Eh sì, perché quando esci e sai che ti aspetta una giornata al sapore di asfalto polveroso a scuola e poi un tunnel di noia tra compiti, genitori e cane e poi di nuovo, fino a che morte non vi separi, solo la colonna sonora giusta può salvarti. Ti sbatti due auricolari nelle orecchie ed entri in un'altra dimensione. Entri nell'emozione del colore giusto.

Noi siamo diversi dagli animali, che fanno solo quello che la loro natura comanda. Noi invece siamo liberi. È il più grande dono che abbiamo ricevuto. Grazie alla libertà possiamo diventare qualcosa di diverso da quello che siamo. La libertà ci consente di sognare e i sogni sono il sangue della nostra vita, anche se spesso costano un lungo viaggio e qualche bastonata.

La storia è un pentolone pieno di progetti realizzati da uomini divenuti grandi per avere avuto il coraggio di trasformare i loro sogni in realtà, e la filosofia è il silenzio nel quale questi sogni nascono. Anche se a volte, purtroppo, i sogni di questi uomini erano incubi, soprattutto per chi ne ha fatto le spese. Quando non nascono dal silenzio, i sogni diventano incubi. La storia, insieme alla filosofia, all'arte, alla musica, alla letteratura, è il miglior modo per scoprire chi è l'uomo.

Solo quando l'uomo ha fede in ciò che è al di sopra della sua portata – questo è un sogno – l'umanità fa quei passi in avanti che l'aiutano a credere in se stessa.

Strappare la bellezza ovunque sia e regalarla a chi mi sta accanto. Per questo sono al mondo.

Quando ci sembra di non pensare a niente, in realtà noi pensiamo a quello che ci sta a cuore. L'amore è una specie di forza di gravità: invisibile e universale, come quella fisica. Inevitabilmente il nostro cuore, i nostri occhi, le nostre parole, senza che ce ne rendiamo conto vanno a finire lì, su ciò che amiamo, come la mela con la gravità. [...] Anche chi pensa di non amare nulla ama qualcosa. E i suoi pensieri vanno lì, senza che se ne renda conto. Il punto non è se amiamo o no, ma cosa amiamo.

Una vita senza sogni è un giardino senza fiori, ma una vita di sogni impossibili è un giardino di fiori finti.

Incenerire i sogni. Bruciare i sogni è il segreto per abbattere definitivamente i propri nemici, perché non trovino più la forza di rialzarsi e ricominciare. Non sognino le cose belle delle loro città, delle vite altrui, non sognino i racconti di altri, così pieni di libertà e di amore. Non sognino più nulla. Se non permetti alle persone di sognare, le rendi schiave.

"Come si fà a trovare il proprio sogno?Però prof non mi prenda in giro"
"Cercalo"
"Come?"
"Poni le domande Giuste"
"che Vuol Dire?"
"Leggi,Guarda,Interessanti...tutto con grande slancio, passione studio...poni una domanda ad ognuna delle cose che ti colpiscono e appassiona. Li è la risposta al tuo sogno. non sono i nostri umori che contano ma i nostri Amori."

"Quando c'è L'amore tutto è possibile! non C'è Bisogno del permesso"

I sogni veri si costruiscono con gli ostacoli. Altrimenti non si trasformano in progetti, ma restano sogni. La differenza fra un sogno e un progetto è proprio questa: le bastonate, come nella storia di mio nonno. I sogni non sono già, si rivelano a poco a poco, magari in modo diverso da come li avevamo sognati...

I sogni sono come le stelle: le vedi brillare tutte quando le luci artificiali si spengono, eppure stavano lì anche prima. Eri tu a non vederle, per il troppo chiasso delle altre luci.

Quando ci si annoia è perché non si vive abbastanza.

Quando la persona più bella che tu conosca è vicina a te, tutto, anche le cose brutte, si trasformano. Prima non avevano senso. Poi diventano sensate. (Leo)

Viene il giorno che ti guardi allo specchio e sei diverso da come ti aspettavi. Sì, perché lo specchio è la forma più crudele di verità. Non appari come sei veramente. Vorresti che la tua immagine corrispondesse a chi sei dentro e gli altri, vedendoti, potessero riconoscere subito se sei uno sincero, generoso, simpatico... invece ci vogliono sempre le parole o i fatti. È necessario dimostrare chi sei. Sarebbe bello doversi limitare a mostrarlo. Sarebbe tutto più semplice. (Leo)

Ci sono firme e firme. Se ti compri la Fred Perry, i Dockers, le Nike... quelle sono firme che porti sulle cose e prima o poi le cambi, le butti, le perdi... Certo, ti fanno sentire migliore, ma passano. E poi ci sono altre firme. Quelle che porti sul cuore. Quelle firme ti dicono chi sei veramente e per chi sei veramente. Sul cuore io ho la firma di Beatrice tatuata. Lei è il mio sogno e io esisto per lei. (Leo)

 "Come ha fatto il suo amico a superare quel momento prof?"
Il sognatore dà un calcio a una lattina abbandonata sul marciapiede con rabbia.
"Convivendoci.consapevole anchè questo...."

"Ti sbagli, Leo, la maturità non si  vede nel voler morire per una nobile causa, ma voler vivere umilmente per essa. rendendola Felice"

Tutti abbiamo qualcosa di cui vergognarci, Leo. Ma questo ci rende uomini. Solo quando abbiamo tatuato sulla faccia qualcosa di cui ci vergogniamo cominciamo ad avere una faccia reale... (Il Sognatore)


È normale avere paura. Come è normale piangere. Non vuol dire essere vigliacchi. Essere vigliacchi è fare finta di nulla, voltarsi dall'altra parte. Fregarsene
Regalare il proprio dolore agli altri è il più bell'atto di fiducia che si possa fare.
Ci sono due modi per guardare il volto di una persona. Uno è guardare gli occhi come parte del volto. L'altro è guardare gli occhi e basta, come se fossero il volto. È una di quelle cose che mettono paura quando le fai. Perché gli occhi sono la vita in miniatura. Bianchi intorno, come il nulla in cui galleggia la vita, l'iride colorata, come la varietà imprevedibile che la caratterizza, sino a tuffarsi nel nero della pupilla che tutto inghiotte, come un pozzo oscuro senza colore e senza fondo.


Le risposte importanti sono scritte tra le righe dei libri e devi essere tu capace di leggerle!

Non bisogna avere paura delle parole. Questo è quello che ho imparato con la malattia. Le cose bisogna chiamarle con il loro nome, senza paura. Anche se quella parola è morte. Io non ho più paura delle parole, perché non ho più paura della verità. Quando c'è in ballo la tua vita non ne puoi più di giri di parole. (Beatrice)

Tutto l'amore che ho sentito intorno a me in questi mesi mi ha cambiata, mi ha fatto toccare Dio. A poco a poco sto smettendo di avere paura, di piangere, perché credo che chiuderò gli occhi e mi risveglierò vicino a lui. E non soffrirò più. (Beatrice)

Ciò che conta di fronte alla libertà del mare non è avere una nave, ma un posto dove andare, un porto, un sogno, che valga tutta quell'acqua da attraversare.

Le persone sono un po' simili alle stelle: magari brillano lontane, ma brillano, e hanno sempre qualcosa di interessante da raccontare... però ci vuole tempo, a volte tanto tempo, perché le storie arrivino al nostro cuore, come la luce agli occhi. (Silvia)

Il segreto della felicità è un cuore innamorato.

"Sprecato Come?"
"Con Cose Inutili....Il Tempo Che non ho usato  per gli altri:quanto di piu avrei potuto fare per mia madre per i miei  amici"

L'amore non vuole avere, l'amore vuole soltanto amare.

Le parole d'amore che avevo preparato svaniscono come i "ti amo" scritti sulla sabbia vicino al mare. (Leo, dopo aver scoperto che Silvia non gli ha dato il numero di Beatrice ma ha solo finto di farlo)

Ero gelosa. Volevo che tu mandassi a me quei messaggi. Ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo. Ho conservato per mesi la tua lettera a Beatrice immaginando che fosse per me. Avevo il terrore di perderti. Perdonami. (Silvia)

L'amore è sempre un debito, per questo è rosso. (Leo)

L'amore è sempre un credito, che non verrà saldato... (Beatrice)

Ho paura di perdere tutto, di finire nel nulla, nel silenzio, di sparire e basta, di non avere mai più le persone a cui voglio bene. (Beatrice)

Il dolore mi costringe a chiudere le palpebre, a nascondere gli occhi. Ho sempre pensato che avrei divorato il mondo con i miei occhi, come api si sarebbero posati su tutte le cose per distillarne la bellezza. Ma la malattia mi costringe a chiudere gli occhi: per il dolore, per la stanchezza. Solo a poco a poco ho scoperto che a occhi chiusi vedevo di più, che sotto le palpebre chiuse tutta la bellezza del mondo era visibile, e quella bellezza sei tu, Dio. Se tu mi fai chiudere gli occhi è perché io stia più attenta, quando li riapro. (Beatrice)

La vita è un'interrogazione fatta per estorcerti una verità che non sai e che farai finta di ricordare pur di non soffrire... fino a convincerti di quella menzogna, dimenticando che l'hai inventata tu.

La vita è un'interrogazione fatta per estorcerti una verità che non sai e che farai finta di ricordare pur di non soffrire... fino a convincerti di quella menzogna, dimenticando che l'hai inventata tu.

"Noi come Giobbe, oggi gridiamo a dio il nostro disappunto: non lo accettiamo è questo è umano. ma Dio ci chiede di fidarci in lui. questa è l'unica soluzione al mistero della morte: la fiducia nel suo amore. è questo è divino, un dono divino e non dobbiamo avere paura se adesso non ci riusciamo. Anzi, dobbiamo dirlo chiaro a Dio:noi ci stiamo!"

Caro Dio, oggi è Leo che ti scrive, perché io non ci riesco. Ma anche se mi sento così debole voglio dirti che non ho paura, perché so che mi prenderai tra le tue braccia e mi cullerai come una bambina appena nata. Le medicine non mi hanno guarita, ma io sono felice. Sono felice perché ho un segreto con te: il segreto per guardarti, il segreto per toccarti. Caro Dio, se mi tieni abbracciata la morte non mi fa più paura. (Beatrice)

A colui che attende giunge ciò che attendeva, ma a chi spera capita ciò che non sperava. (Il Sognatore)

A scuola tutto è fatto per essere dimenticato, come la poca polvere bianca del gesso. (Leo)

Amare è un verbo, non un sostantivo. Non è una cosa stabilita una volta per tutte, ma si evolve, cresce, sale, scende, si inabissa, come i fiumi nascosti nel cuore della terra, che però non interrompono mai la loro corsa verso il mare. A volte lasciano la terra secca, ma sotto, nelle cavità oscure, scorrono, poi a volte risalgono e sgorgano, fecondando tutto.

Due sono le categorie di persone che ci feriscono, quelli che ci odiano e quelli che ci amano.

Quando c'è di mezzo l'amore le persone a volte si comportano in modo stupido. Magari sbagliano strada, ma comunque ci stanno provando... Ti devi preoccupare quando chi ti ama non ti ferisce più, perché vuol dire che ha smesso di provarci o che tu hai smesso di tenerci...

Spesso ci inganniamo. Pensiamo che l'amore sia in crisi, e invece è proprio l'amore che ci chiede di crescere... come la luna: ne vedi solo uno spicchio, ma la luna è sempre lì tutta intera, con i suoi oceani e le sue vette, devi solo aspettare che cresca, che a poco a poco la luce ne illumini tutta la superficie nascosta... e per questo ci vuole tempo.

Quando ho fissato le tue spalle, quel giorno, dalla tua panchina, qualcosa dentro di me si è spezzato. Ho capito che io riesco a vedere il mondo solo insieme a te. (Silvia)

Quel giorno [quando Silvia ha confessato a Leo di avergli volontariamente dato il numero sbagliato di Beatrice] ho scoperto che le nostre metà non combaciano perfettamente e solo un abbraccio può farci combaciare. Senza la tua presenza il mondo si è svuotato. Mi manca tutto di te: la risata, lo sguardo, i congiuntivi mancanti, gli sms, le chiacchierate... Tutte quelle cose insignificanti che valgono tutto per me, perché sono tue. (Silvia)

Quando sei tu a darmi le spalle, è la vita che mi dà le spalle. Perdonami. E se puoi riprendimi con i miei difetti. Abbracciami così. Come io farò con te. Saranno i nostri abbracci a cambiarci. Io ti voglio bene come sei, fallo anche tu, anche se non sono perfetta come Beatrice. Vorrei che la tua panchina diventasse nostra: due cuori e una panchina. Come vedi mi accontento di poco... (Silvia)

E la vita è l'unica cosa che non s'inganna, se tu, cuore, hai il coraggio di accettarla...

Sento la mia voce libera e pesante allo stesso tempo. La sua pesantezza sono gli eventi passati, trasformati però in ali e piume che la fanno volare, leggera e grave allo stesso tempo. So volare solo adesso che sono pesante. (Leo)

«Ti amo, Leonardo». Il mio nome, tutto intero, il mio vero nome preceduto da quel verbo alla prima persona è la formula che spiega tutte le cose nascoste nel cuore del mondo. (Leo)

L'amore è anche questo: farsi spazio insieme, dove manca.

Leonardo, tu sei il più bello di tutti, perché hai saputo ricevere e dare amore, non ti sei tirato indietro. E ne porti i segni addosso. (Silvia)

Proprio quando ci sentiamo più poveri la vita, come una madre, sta cucendo per noi il vestito più bello.

Fisso l'azzurro degli occhi di Silvia: un mare in cui far naufragio senza morirne, sul fondo del quale c'è sempre pace, anche quando la superficie è in tempesta. E mentre questo mare mi culla, sorrido il sorriso perfetto. Il mio sorriso dice senza parole che quando cominci a vivere davvero, quando la vita nuota dentro il nostro amore rosso, ogni giorno è il primo, ogni giorno è l'inizio di una vita nuova. Anche se quel giorno è il primo giorno di scuola. (Leo)




















sabato 26 maggio 2012

TIROMANCINO L'ESSENZIALE (Official Video)



Testo L'Essenziale Tiromancino

nella vita comunque paghi per le scelte sbagliate
per quelle occasioni mancate
che non ti fanno dormire
ma ti sanno ferire
con ostinazione
attraverso i ricordi
di fatti e persone
ogni giorno ci porta notizie del tempo passato
e accende le luci su un volto che hai amato
è l'eterna ripresa di una scena sospesa
l'essenziale è riuscire
ad avere qualche cosa di buono da fare
o almeno da dire
per non restare a guardare


l’essenziale è provare a dare il meglio
perché a dare il peggio c'è sempre tempo
e infatti come vedi è tornato l'inverno
cosa stava per succedere,
cosa stavo per prendere
ma ormai non accadrà
no non succederà
e non saprò mai come sarebbe stato
se quel giorno d’estate
io non mi fossi fermato
se quell’amore negato non si fosse perduto
ogni giorno mi porta notizie di quanto ho sbagliato
e accende le luci su un volto che ho odiato
è l'eterna ripresa di una scena sospesa


l'essenziale è provare a fare in modo
di avere sempre qualcosa in cui credi
da inseguire
per non restare a piedi
l'essenziale è riuscire a dare forma anche a quello che ti sembra assurdo
e se pensi al futuro
non tutto è perduto.

lunedì 14 maggio 2012

Cosa significa precisamente "essere umili"?



L’umiltà è una pratica largamente sottovalutata nella nostra cultura moderna. Esiste una convinzione comune che l’umiltà vada bene solo per le persone religiose e sante, ma che nella vita di tutti i giorni non aiuti per nulla a realizzare i propri obiettivi anzi, sia d’ostacolo. Molti considerano l’umiltà una debolezza e di contro, l’aggressività e l’orgoglio delle virtù; sento spesso frasi del tipo “se non ti fai strada con le unghie gli altri ti stritolano”.

Questo accade perché la maggior parte delle persone non comprende cosa significhi in realtà essere umili. Forse, per loro, essere umili significa avere una bassa considerazione di se stessi ed avere un senso d’inferiorità. Ma posso garantirvi che in realtà non è per nulla così. Anzi, è vero il contrario. Le vere persone grandi sono innanzi tutto umili. Confucio amava ripetere ai suoi discepoli: “Chi è più saggio, colui che dice di esserlo o colui che non lo sa?”. Gesù diceva: “Non io, ma il Padre che è in me compie le sue opere”. Un grande scienziato come Albert Einstein, era noto per la sua semplicità infantile; nonostante la sua grandezza, manteneva un forte senso d’umiltà. Socrate ripeteva continuamente ai suoi seguaci: “So solo di non saper nulla”. Esempi come questi potrei farvene a bizzeffe.

Essere umili non significa credere di non valere nulla o di essere degli incompetenti. Conosco molte persone semplici che pur non essendo laureate potrebbero tranquillamente trasmettere le loro esperienze nei corsi universitari; viceversa, conosco altre persone che credono di essere “i più bravi”, pensano di “conoscere tutto” e non hanno mai bisogno di nessuno: queste persone sono solo dei presuntuosi, che si troveranno male nel corso della loro vita. L’umiltà è sapere di essere in gamba, ma non esenti da errori (chi di Voi non ha mai sbagliato).

Anzi, la persona umile è colui che dall’errore ne sa trarre un’opportunità e si mette sempre in discussione. L’umiltà è saggezza, e per manifestare veramente la grandezza della nostra vita dobbiamo imparare ad essere umili. Dobbiamo ascoltare e non aver vergogna di imparare dalle altre persone. Dobbiamo fare come i bambini: i bambini sono pieni di stupore e di curiosità, amano vivere la vita e conoscere tutto quello che c’è da sapere.

Dobbiamo mettere da parte l’arroganza e smettere di pensare che non abbiamo più nulla da imparare. Doppiamo essere aperti e disponibili ad imparare sempre cose nuove, anche da quelle persone che riteniamo, erroneamente, che non abbiano assolutamente nulla da trasmetterci. Dobbiamo essere umili e ricordarci che “esiste sempre qualcosa da imparare”.

Vi porto un piccolo esempio d’umiltà, che proprio in questo periodo si è manifestato. Ho sviluppato una serie di corsi sul marketing relazionale tra Massa, Livorno e Rosignano Solvay, dove ho incontrato mediamente una decina di piccoli imprenditori locali per volta. Quando mi proposero l’incarico, non Vi nascondo che un briciolo di stupore mescolato ad ilarità apparve sul mio volto: avrei dovuto trasmettere le mie esperienze a dei macellai. Tra me pensai: “che cosa avranno mai da imparare persone di 40, 50 e passa anni?” e soprattutto, “con che spirito queste persone potranno ascoltare qualcuno più giovane di loro?”. Riposi i miei dubbi nel cassetto e mi preparai al meglio, come faccio sempre.

Il primo incontro avvenne a Massa, dove trovai un ambiente eccitatissimo e desideroso di “imparare” cose nuove (quasi fossero dei bambini). Le prime quattro ore passarono velocissime, tanto furono intense e piene di domande dei partecipanti. Poi fu il turno di Livorno, dove mi accolsero un gruppo di macellai imprenditori simpaticissimi, pieni d’allegria e, soprattutto, voglia di imparare (la stessa voglia che non sempre riscontro nei ragazzi delle superiori). Infine, m’incontrai con due gruppi di macellai a Rosignano Solvay ed anche in quelle occasioni la voglia di imparare nonché di mettersi in discussione, emerse in maniera lampante. Ero sorpreso e meravigliato allo stesso tempo: persone di cinquanta e passa d’anni che si mettevano in discussione ed erano piene di voglia di imparare e conoscere cose nuove. Insomma, i miei “pregiudizi” mentali erano stati irrimediabilmente smentiti. Non soltanto queste persone mi hanno dato una gran lezione d’umiltà, ma a loro volta, mi hanno trasmesso cose che prima non conoscevo. Fate come loro: siate sempre umili e desiderosi di nuove conoscenze.

Se tutti Noi (io per primo), fossimo un po’ più umili e meno presuntuosi di conoscere “la verità”, i nostri rapporti quotidiani ne trarrebbero gran beneficio e miglioreremmo la nostra e la vita d’altre persone. Potremo ottenere, così, risultati più grandi di quelli che avremmo mai potuto immaginare.

sabato 28 aprile 2012

La nostra più grande paura - Coach Carter




La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati.
La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura.
È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa.
Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo, non c'è nulla di illuminante nel rinchiudersi in sè stessi così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure.
Noi siamo nati per rendere manifesta la gloria che c'è dentro di noi, non è solo in alcuni di noi è in tutti noi.
Se noi lasciamo la nostra luce splendere inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso.
Appena ci liberiamo dalla nostra paura la nostra presenza automaticamente libera gli altri.

lunedì 23 aprile 2012

l'essenziale è invisibile agli occhi - i piccolo principe.flv



In quel momento apparve la volpe. 
"Buon giorno", disse la volpe. 
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. 
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo..." 
"Chi sei?" domando' il piccolo principe, "sei molto carino..." 
"Sono una volpe", disse la volpe. 
"Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono cosi' triste..." 
"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomestica". 
"Ah! scusa", fece il piccolo principe. 
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: 
"Che cosa vuol dire ?"
"Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?"
"Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
"Che cosa vuol dire ?"
"Gli uomini" disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso! Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?"
"No", disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "?"
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire ..."
"Creare dei legami?"
"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro' per te unica al mondo".
"Comincio a capire" disse il piccolo principe. "C'e' un fiore... credo che mi abbia addomesticato..."
"E' possibile", disse la volpe. "Capita di tutto sulla Terra..."
"Oh! non e' sulla Terra", disse il piccolo principe.
La volpe sembro' perplessa:
"Su un altro pianeta?"
"Si".

"Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?"
"No".
"Questo mi interessa. E delle galline?"
"No".
"Non c'e' niente di perfetto", sospiro' la volpe. Ma la volpe ritorno' alla sua idea:
"La mia vita e' monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio percio'. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara' illuminata. Conoscero' un rumore di passi che sara' diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi fara' uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiu' in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e' inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che e' dorato, mi fara' pensare a te. E amero' il rumore del vento nel grano..."
La volpe tacque e guardo' a lungo il piccolo principe:
"Per favore... addomesticami", disse.
"Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, pero'. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".
"Non ci conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno piu' tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gia' fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno piu' amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che cosa bisogna fare?" domando' il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, cosi', nell'erba. Io ti guardero' con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' piu' vicino..."
Il piccolo principe ritorno' l'indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincero' ad essere felice. Col passare dell'ora aumentera' la mia felicita'. Quando saranno le quattro, incomincero' ad agitarmi e ad inquietarmi; scopriro' il prezzo della felicita'! Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapro' mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti".
"Che cos'e' un rito?" disse il piccolo principe.
"Anche questa e' una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'e' un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedi ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedi e' un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "... piangero'".
"La colpa e' tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".

Poi soggiunse:
"Va' a rivedere le rose. Capirai che la tua e' unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalero' un segreto".
Il piccolo principe se ne ando' a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora e' per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
"Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si puo' morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, e' piu' importante di tutte voi, perche' e' lei che ho innaffiata. Perche' e' lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perche' e' lei che ho riparata col paravento. Perche' su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perche' e' lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perche' e' la mia rosa".
E ritorno' dalla volpe.
"Addio", disse.

"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi".
"L'essenziale e' invisibile agli occhi", ripete' il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurro' il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verita'. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..."
"Io sono responsabile della mia rosa..." ripete' il piccolo principe per ricordarselo. 

mercoledì 11 aprile 2012

Signore Degli Anelli - Theoden

Signore Degli Anelli - Aragorn

La 25esima ora - Fanculo (Edward Norton)

Il Signore degli Anelli - Le due torri - il dialogo tra Arwen e Aragorn




Sognando Arwen
In una scena di flashback che appare ad Aragorn sulla strada di Edoras Arwen e Aragorn si parlano, e Arwen incoraggia Aragorn ad andare con Frodo.


AragornMinlû pedich nin i aur hen telitha.
arwenÚ i vethed nâ i onnad. Boe bedich go Frodo. Han bâd lîn.
aragorn: Dolen i vâd o nin.
arwen: Si peliannen i vâd na dail lîn. Si boe ú-dhannathach.
aragorn: Arwen.
arwen:  Ae ú-esteliach nad, estelio han, estelio ammen.

...

aragornEdra le men, men na guil edwen, haer o auth a nîr a naeth.

aragorn: “Una volta tu mi dissi che questo giorno sarebbe venuto.”
arwen: “Questa non è la fine...è l’inizio. Devi andare con Frodo. Questa è la tua via.” aragorn: “Il mio sentiero mi è nascosto”
arwen: “Esso è già segnato. Non puoi ritirarti ora.”
aragorn: Arwen.
arwen: “Se non ti fidi di nient’altro... fidati di questo... fidati di noi”
...
aragorn: “Hai la possibilità di condurre una nuova vita, lontana dalla guerra, dal dolore, dalla disperazione”

minlû avv. “una volta”.
pedich v. pret. “tu dissi”
nin pron. a me”.
articolo “il”.
aur n. “giorno”.
nîn pron. “mio”.
telitha v. fut. “[esso]verrà”.
ú   avv. “non”.
vethed n. “fine”
 v. pres. è”.
onnad n. & gerundio “inizio
boe v. pres. impersonal “è necessario”
bedich v. pres. “tu vai
go prep. con” cfr. gwa- “insieme a”.
han pron. “esso.
bâd n. “sentiero”.
lîn pron. “tuo”.
dolen agg. “nascosto
vâd n. “sentiero”; forma lenita di bâd (vedi sopra)
o prep. “da”.
si avv. ora”.
peliannen pp. sparso”; cfr. pelia- “spargere”
na prep. “verso”.
dail n. “piedi”
dhannathach v. fut. “cadrai
ae   cong. “se”
esteliach v. pres “tu ti fidi
estelio v. imper. “fidati
nad n. “cosa, qualcosa”.
ammen pron. “noi”.
edra v. pres. “è aperta”
le pron. “[a] te”.
men  n. “strada”.
guil n. “vita
edwen agg. “seconda, altra”.
haer agg. “lontana”; cfr. hared “luogo remoto”.
auth n. “guerra, battaglia”.
a cong. e”.
nîr n. “lacrima, piangere”.
naeth n. “disperazione”.